Un tempo era il sito web, oggi è l’ecommerce: chi non ha un progetto digitale ben realizzato e strutturato rischia di rimanere fuori da una grossa fetta di mercato. Anche le piccole e medie imprese se ne sono accorte: il commercio si è sempre più spostato sull’online.


Complice la pandemia, certo, che ci ha costretti in casa davanti a un computer e ha chiuso a singhiozzo molti esercizi commerciali fisici. Ma la verità è che era solo questione di tempo: il commercio online ha delle enormi potenzialità e quest’ultimo anno ha solo contribuito a dare un’accelerata a un processo già in atto.


Ci siamo abituati a comprare quello che ci serve online, comodamente, con un paio di click. E lo faremo sempre di più.


Ma attenzione: questo non significa che le piattaforme di ecommece sostituiranno i negozi fisici, o che i player sul mercato saranno diversi da quelli esistenti. Significa semplicemente che bisogna mettersi al passo con i tempi, e che anche il piccolo artigian o il negozio di quartiere oggi deve essere pronto a fornire al cliente un’efficiente (ed efficace) servizio di vendita online.


Non a caso, i dati affermano che il 35% delle Pmi italiane sta valutando l’apertura di una piattaforma digitale entro i prossimi dodici mesi. Ma attualmente solo una su dieci è già presente sul web con la propria proposta commerciale. È il momento di velocizzare il passo, per iniziare a fidelizzare anche i clienti digitali e per acquisire esperienza e terreno sui propri concorrenti.


Chi ha già fatto l’esperienza sul digitale ne ha visto la crescita e le potenzialità: a oggi, per le piccole e medie imprese, i ricavi dell’ecommerce valgono circa il 9% del fatturato comprensivo, un dato che per 6 imprese su 10 è in aumento rispetto a quello generato nel 2019.


Online, oggi, si può vendere di tutto, e ci è stato molto chiaro quest’anno, specialmente durante le festività. Dalle grandi eccellenze artigiane ai prodotti di uso quotidiano, dall’abbigliamento di lusso a quello di tutti i giorni: tutto può trovare uno spazio di vendita virtuale, da affiancare alla presenza fisica.


Il mercato è giovane: il 43% delle imprese italiane presenti sul web ha iniziato a lavorare con l’ecommerce solo dopo il 2017. Questo significa che i margini di crescita sono ancora molto ampi, e che c’è spazio anche per nuovi soggetti, purché abbiano un progetto interessante e la voglia di investire sul futuro. Perché, che lo si voglia o no, l’ecommerce farà sempre più parte del nostro futuro e, come sempre accade con le innovazioni, vincerà chi avrà saputo agire per primo e meglio.

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